Se fate una doccia di 8 minuti tutti i giorni (la durata media negli Stati Uniti) finirete per aver trascorso più di 48 ore sotto la doccia ogni anno. 

Quanto di questo tempo è sprecato, usato male o addirittura dannoso per il corpo, l’ambiente e la bolletta dell’acqua?.

Lavaggi prolungati
I dermatologi concordano: non ci sono controindicazioni per la doccia quotidiana e questo vale non solo per gli adulti ma anche per i bambini. «La cosa importante è evitare i lavaggi prolungati - raccomanda la dottoressa Cristiana Colonna, responsabile dell’Ambulatorio di Dermatite atopica del reparto di Dermatologia Pediatrica del Policlinico di Milano - perché più la nostra pelle sta a contatto con l’acqua e maggiore è la perdita di acqua dal corpo verso l’esterno. Di conseguenza, ridurre il tempo di contatto a 5/10 minuti evita l’effetto secchezza e questa regola è fondamentale soprattutto se si ha la pelle predisposta alla “dermatite atopica”: in questo caso, a maggior ragione, le docce possono essere sì quotidiane, ma obbligatoriamente rapide».

Doccia bollente
Una doccia bollente può sembrare rigenerante, in realtà sarebbe meglio una doccia semplicemente calda, dove la temperatura dell’acqua resti al di sotto dei 43°. Questo perché l’acqua molto calda, ovvero superiore ai 49°, non solo riduce l’umidità della pelle, privandola così dei suoi lubrificanti naturali, ma rischia anche di provocare ustioni di terzo grado. E prudenza con le temperature anche per chi ha la pelle sensibile, «perché l’acqua bollente rischia di peggiorare la situazione, scatenando irritazioni e prurito», sottolinea la dottoressa Colonna.

Lavarsi i capelli come ultima cosa
Dovreste lavarvi i capelli come prima cosa appena entrate in doccia e non come ultimo passo prima di uscire. Alcuni residui di shampoo e balsamo infatti potrebbero altrimenti rimanere sul viso o sulla pelle anche dopo il risciacquo. Dopo esservi lavati i capelli, utilizzare un detergente delicato sul corpo contribuirà a garantire la pulizia perfetta.

Asciugarsi troppo vigorosamente
Secondo le raccomandazioni dei dermatologi, all’uscita dalla doccia il corpo deve essere asciugato delicatamente: bisogna tamponare (come si dovrebbe fare con i capelli) anziché strofinare la pelle con l’asciugamano, azione che può causare irritazione e prurito.

Non mettersi subito una crema idratante
La crema idratante va sempre messa sulla pelle ancora umida, entro pochi minuti da quando si esce dalla doccia. E per chi soffre di eczema, la regola è idratare la pelle entro cinque minuti, così da aiutarla a trattenere l’umidità.

Non ventilare il bagno
La muffa si sviluppa e prospera nelle zone umide e non è una presenza salutare. Anche se non è obbligatorio in tutti i bagni, l’installazione di una ventola di scarico è un’opzione da considerare se in inverno guardate con timore l’apertura delle finestre del bagno.

Non valutare il consumo d’acqua per il Pianeta e… la bolletta
Secondo l’Alliance for Water Efficiency (gruppo no-profit che promuove l’uso efficiente e sostenibile delle risorse idriche sostenuto in Usa dall’Agenzia di Protezione Ambientale), una doccia media in America utilizza 17,2 litri di acqua. Accorciare la doccia ogni giorno di 5 minuti porterebbe a un risparmio di più di 2.000 litri di acqua ogni anno. Il riscaldamento dell’acqua è anche la seconda voce di spesa in casa, rispetto alle fonti di energia, dopo il riscaldamento dell’aria e prima del condizionatore d’estate.

A quando risale il modello del vostro doccino?
Quanti anni ha il vostro doccino? Se è stato fabbricato prima degli anni ‘90 potrebbe avere una portata eccessiva, di 20 litri al minuto. Negli Stati Uniti ad esempio le normative federali impongono adesso una portata di soli 9 litri al minuto, in Europa di 8 litri massimo.

Fonte Silvia Turin corriere.it

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